Fattoria del Piccione
questa è la storia di come ho conosciuto Andrea, la famiglia Pasini ed i loro vini
Ora lo vedo bene. Quello che da lontano sembrava essere un segno astratto adesso mi appare più chiaro: una M ed una G sovrapposte, in ferro battuto di colore nero.
È lo stesso materiale utilizzato per il grande cancello di ingresso in stile Liberty a cui lo stemma di Guglielmo Massani fa da corona.
Sullo sfondo due altissimi pini marittimi fanno da cornice al panorama, dal quale ben si distingue la Riviera Romagnola.
A destra un lampione, sempre Art Nouveau, è aggrappato ad una parete esterna e tra poco illuminerà il viale d’accesso.
Mentre il tramonto accende i suoi colori, entro per la prima volta a Villa Massani, ospite della Fattoria del Piccione
In punta di piedi
un ragazzo sui ventanni, ben vestito ed educato
Ma come ci sono arrivata qui? È il caso di fare qualche passo indietro.
La stagione invernale è agli sgoccioli, febbraio fa posto a marzo ed io faccio l’inventario in vista di Pasqua e dell’Estate.
Mentre lavoro entra in negozio, in punta di piedi, un ragazzo sui vent’anni, ben vestito ed estremamente educato. È una cosa che apprezzo tantissimo, quindi mi sta già simpatico!
È Andrea Pasini, viticoltore e produttre di vini per la Fattoria del Piccione, azienda agricola di famiglia.
Mi parla dei suoi vini con la luce negli occhi di chi ama il proprio lavoro, mi regala un Sansavino e mi invita alla degustazione All’Imbrunir di vino a Villa Massani
Villa Massani
la bianca villa padronale, i pini ed il cancello Liberty
Il 1° gennaio del 2016 nasce Montescudo – Monte Colombo. Precedentemente divisi, i comuni Montescudo e Monte Colombo si dicono estinti ed ora trasformati nel nuovo ente territoriale.
Magari non è così importante, ma pensando che il vino rinasce dal sacrificio delle bacche d’uva mi sembra un buon segno che Villa Massani sia proprio qui.
Entro ed attraverso un ampio parco giardino prima di raggiungere la bianca villa padronale, i pini ed il cancello Liberty.
Come speravo facciamo un giro, Andrea e suo padre Stefano ci fanno da guide, mentre la madre prepara taglieri di salumi e formaggi.
Superato un possente portone rosso si accede alla cantina, dove pazienti botti in legno aspettano e conservano.
Insieme agli altri presenti alla degustazione, trascorro una fresca serata, tra prodotti del territorio e storie di famiglia: ci presentano la Rebola, dedicata proprio a questo luogo, ci versano il Sangiovese Superiore della Riserva Agello e ci raccontano di nonno Vitaliano, della sua amata Donna Teresa e della Malvasia che ne porta il nome.
In vino veritas
il vino contiene le verità
In vino veritas.
Si dice perché le persone un po’ alticce sono più propense a dire i propri segreti
O semplicemente perché nel vino c’è verità